A seguito della riunione della BCE di giovedì 11 marzo, Christine Lagarde ha annunciato che il passo di acquisti del piano pandemico PEPP potrebbe accelerare, pur nell’ambito della cifra complessiva a suo tempo stabilita di 1850 miliardi di euro. Ma quali sono le manovre monetarie in corso da parte della BCE? Alcune sono precedenti al periodo pandemico e proseguiranno sino almeno al 2022. Proviamo a fare una sintesi.
TLTRO III (targeted long term refinancing operations): si tratta di prestiti agevolati al sistema bancario della durata sino a 4 anni, partiti nel settembre del 2019 ed emessi con cadenza trimestrale sino al giugno del 2022. Si tratta del terzo programma di questo tipo, i due precedenti furono lanciati nel 2014 e nel 2016. I finanziamenti sono concessi tramite meccanismo di asta e sono “a target” dato che sono funzione dei prestiti che le banche hanno precedentemente concesso a imprese e famiglie. I tassi di interesse concessi sono inferiori allo 0,5% dei tassi medi di rifinanziamento del periodo (i tassi a cui normalmente le banche sottoscrivono prestiti di breve termine per ottenere liquidità) e possono scendere ulteriormente in base ai target di prestiti che le banche raggiungeranno e sono in questo momento quindi di fatto negativi. In sostanza la BCE paga le banche per incentivarle a fare prestiti.
PELTRO (pandemic emergency longer-term refinancing operations): si tratta di un programma di finanziamenti alle banche lanciato in occasione della crisi pandemica nell’aprile 2020 con prestiti alle banche “per sostenere le condizioni di liquidità del sistema finanziario dell’area dell’euro e contribuire a preservare l’ordinato funzionamento dei mercati monetari fornendo un efficace supporto di liquidità”. Queste operazioni hanno quindi l’obiettivo di fornire liquidità al sistema bancario (e a differenza delle TLTRO non vengono effettuati sulla base di un target definito). Inizialmente previste sino al 2020, sono state estese anche al 2021. I tassi di interesse sono dello 0,25% inferiori rispetto ai tassi medi di rifinanziamento.
APP (asset purchase programme): col noto programma di quantitative easing avviato nel 2015, la BCE arrivò ad acquistare sino a 80 miliardi di euro al mese di titoli governativi e privati. Gli acquisti diminuirono progressivamente per poi essere sospesi (al netto del reinvestimento delle cedole incassate) nel dicembre 2018, ma furono riavviati nel novembre del 2019 con acquisti di 20 miliardi di euro al mese. Il programma è tutt’ora in corso e non è al momento prevista una scadenza.
PEPP (pandemic emergency purchase programme): il piano pandemico di acquisto di titoli fu fissato in una cifra complessiva iniziale di 750 miliardi e poi incrementato sino a un ammontare massimo complessivo di 1850. In questo caso gli acquisti non sono fissi, ma flessibili e non termineranno comunque prima del marzo 2022. Al momento la media degli acquisti, dopo circa un anno dall’inizio del programma, è stata di 18 miliardi a settimana, ma con acquisti decrescenti negli ultimi mesi, e una spesa quindi di circa la metà dell’intero programma previsto.
Per dare un’idea della portata e dell’impatto di questi programmi di allentamento monetario, è utile considerare che il bilancio della BCE è passato da circa 2000 miliardi di euro del 2015 agli attuali 7100 (quindi più che triplicato), cifra che si avvicina al 60% del PIL dell’eurozona.
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