CORONAVIRUS, ESPLODONO LE RICHIESTE DI SUSSIDI DI DISOCCUPAZIONE IN USA: 10 MILIONI NELLE ULTIME DUE SETTIMANE, UN NUMERO MAI VISTO NELLA STORIA DEL PAESE.

Quello che vedete è il grafico che illustra l’andamento delle nuove richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti d’America. Il picco nell’ultima parte dell’immagine (che si riferisce alle ultime due settimane) è impressionante. Il grafico parte dagli anni ’60, ma nulla di simile troveremmo anche se andassimo a ritroso nella loro storia.

I cosiddetti “Initial jobless claims” vengono pubblicati il giovedì di ogni settimana e registrano il numero di persone che fanno richiesta di un nuovo sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti d’America nella settimana trascorsa.
Nella rilevazione precedente a questo picco le richieste erano state di 283.000 per poi, come si vede, esplodere a 3.283.000 (il 26 marzo) e 6.648.000 (il 2 aprile), per un totale di quasi 10 milioni di nuove richieste complessive.

Il mercato del lavoro statunitense presenta diverse differenze rispetto a quello dell’Europa continentale, sia per la maggior rapidità delle procedure di licenziamento, sia per l’assenza di ammortizzatori sociali che evitino il licenziamento quando le crisi produttive sono solo temporanee (cassa integrazione in Italia, kurzarbeit in Germania…).

Il governo degli Stati Uniti d’America ha stanziato la scorsa settimana circa 2000 miliardi di dollari di spese straordinarie per affrontare la crisi e, tra le altre cose, ha previsto l’incremento dei sussidi di disoccupazione. Gli Stati Uniti d’America sono al momento il paese più colpito dalla crisi del coronavirus e le prime stime parlano di un tasso di disoccupazione che potrebbe toccare la cifra del 30%.

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