IL CORONAVIRUS E LE MOSSE DELLE BANCHE CENTRALI: SI RICOMINCIA A STAMPARE DENARO, RIPARTE IL QUANTITATIVE EASING!

La Federal Reserve USA e la BCE ricominciano ad acquistare in maniera massiva obbligazioni, siamo tornati ad uno scenario che non si vedeva dalla crisi dei mutui subprime del 2008.
Capiamo perché.

Nella notte di domenica 15 marzo la Federal Reserve americana ha annunciato il lancio di un programma di acquisto di obbligazioni per un valore di 700 miliardi di dollari.

Il cosiddetto quantitative easing (già avviato in precedenza in USA dal 2008 al 2014 a seguito della crisi dei mutui subprime) consiste nell’acquisto da parte della banca centrale di obbligazioni e nella conseguente immissione di liquidità nel sistema finanziario. Verranno acquistati 500 miliardi di dollari in obbligazioni statali e 200 miliardi di MBS (mortgage backed secutities) cioè obbligazioni legate ai mutui immobiliari.

Tre giorni dopo, la BCE, che aveva già in corso un programma di acquisto di obbligazioni (governative e private) per circa 33 miliardi di euro al mese, si accoda con un forte incremento degli acquisti di altri 750 miliardi da qui a fine anno.

Quali sono le ragioni di questi interventi?

Le banche centrali cercano così di rispondere al rischio di recessione economica e al panico nel sistema finanziario che ha fatto seguito all’allarme pandemico diffusosi nel mondo per la diffusione del coronavirus.
L’immissione di nuova liquidità nel sistema (se la banca centrale acquista obbligazioni pubbliche e private, in corrispondenza “stamperà” nuovo denaro che, tramite il sistema bancario, entrerà in circolo) intende agevolare la disponibilità a prestare denaro delle banche, cercando di scongiurare quanto accaduto negli USA nel 2008, quando i fallimenti a catena di istituzioni finanziarie fecero scomparire la liquidità dal sistema per la diffidenza delle banche a prestare denaro.

Nello stesso tempo (attraverso l’acquisto di obbligazioni governative) le Banche centrali finanziano il debito pubblico che, a seguito di una situazione di crisi come quella a cui potremmo trovarci davanti, è destinato ulteriormente ad aumentare. Nel caso dell’Europa, il sostegno alle obbligazioni governative dei paesi membri intende anche proteggere il valore dei titoli di stato di alcuni paesi con una situazione di finanza pubblica più debole che rischiano di essere oggetto di forti vendite da panico da parte degli investitori (oltre che di attacchi speculativi).
Nella giornata di ieri lo spread sui titoli decennali italiani aveva toccato un picco di 320.

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